~ Juan Ramòn Jiménez
- A DANTE
Il tuo sonetto,
come una donna nuda e casta,
accogliendomi sulle sue gambe pure,
mi abbracciò con le sue braccia celestiali.
Sognai, poi, con lui, con lei.
Era una fontana
con due zampilli ad arco su una prima vasca, che poi li versava,
fini, in altre due...
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LA GLORIA
Essere, solo essere. Niente più, né meno
di nessuno. E non conoscersi.
E parlare con gli altri
di altre cose... godere da parte di uno solo,
tutto, e tutto per uno, il denominatore
silenzioso, vero e ignorato
del mondo.
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COME PIETRA IN UN POZZO
Come pietra in un pozzo,
così il mio cuore con solo il cielo
sotto e sopra di lui!
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IL MIO CORPO...
Il mio corpo si perde,
da vivo, nella mia anima,
come il raggio dell'ultimo sole
nel primo raggio della luna.
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IL MIO AMORE
Il mio amore era così unico
come il cielo iridato di una goccia
di rugiada, in un fiore dell'alba.
Il tuo sole mi colpì nel sangue,
evaporò la rugiada,
e restai senza cielo.
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EPITAFFIO IDEALE PER UN EROE
Raggiunse la morte. Ma fu così viva la sua vita,
che sebbene giaccia qui putrefatto,
il destino lo sta vegliando, quieto.