~ Juan Ramòn Jiménez

Jimenez
    A DANTE

    Il tuo sonetto,
    come una donna nuda e casta,
    accogliendomi sulle sue gambe pure,
    mi abbracciò con le sue braccia celestiali.

    Sognai, poi, con lui, con lei.
    Era una fontana
    con due zampilli ad arco su una prima vasca, che poi li versava,
    fini, in altre due...

    ~ ~ ~ ~ ~

    LA GLORIA

    Essere, solo essere. Niente più, né meno
    di nessuno. E non conoscersi.
    E parlare con gli altri
    di altre cose... godere da parte di uno solo,
    tutto, e tutto per uno, il denominatore
    silenzioso, vero e ignorato
    del mondo.

    ~ ~ ~ ~ ~

    COME PIETRA IN UN POZZO

    Come pietra in un pozzo,
    così il mio cuore con solo il cielo
    sotto e sopra di lui!

    ~ ~ ~ ~ ~

    IL MIO CORPO...

    Il mio corpo si perde,
    da vivo, nella mia anima,
    come il raggio dell'ultimo sole
    nel primo raggio della luna.

    ~ ~ ~ ~ ~

    IL MIO AMORE

    Il mio amore era così unico
    come il cielo iridato di una goccia
    di rugiada, in un fiore dell'alba.
    Il tuo sole mi colpì nel sangue,
    evaporò la rugiada,
    e restai senza cielo.

    ~ ~ ~ ~ ~

    EPITAFFIO IDEALE PER UN EROE

    Raggiunse la morte. Ma fu così viva la sua vita,
    che sebbene giaccia qui putrefatto,
    il destino lo sta vegliando, quieto.


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