~ Spinoza & Jorge Luis Borges

Spinoza

    BARUCH SPINOZA


    Bruma de oro, el Occidente alumbra
    La ventana. El asiduo manuscrito
    Aguarda, ya cargado de infinito.
    Alguien construye a Dios en la penumbra
    Un hombre engendra a Dios. Es un judio
    De tristes ojos y de piel cetrina;
    Lo lleva el tiempo como lleva el rìo
    Una hoja en el agua que declina.
    No importa. El hechicero insiste y labra
    A Dios con geometria delicada;
    Desde su efermedad, desde su nada,
    Sigue erigendo a Dios con la palabra,
    El màs pròdigo amor le fue otorgado,
    El amor que no espera ser amado.

Pesach_Haggadah

    Bruma d’oro, l’Occidente illumina
    La finestra. L’assiduo manoscritto
    Aspetta, già carico di infinito.
    Qualcuno costruisce un Dio nella penombra.
    Un uomo genera un Dio. E’ un giudeo
    Tristi gli occhi e citrina la pelle;
    Lo porta il tempo come porta il fiume
    Una foglia nell’acqua che declina.
    Non importa. Il mago insiste e scolpisce
    Un Dio con geometria delicata;
    Dalla sua malattia, dal suo nulla,
    Continua a erigere un Dio con la parola.
    Il più generoso amor gli fu largito,
    L’amore che non chiede di essere amato.

Baruch Spinoza

    A haze of gold, the Occident lights up
    The window. Now, the assiduous manuscript
    Is waiting, weighed down with the infinite.
    Someone is building God in a dark cup.
    A man engenders God. He is a Jew.
    With saddened eyes and lemon-colored skin;
    Time carries him the way a leaf, dropped in
    A river, is borne off by waters to
    Its end. No matter. The magician moved
    Carves out his God with fine geometry;
    From his disease, from nothing, he's begun
    To construct God, using the word. No one
    Is granted such prodigious love as he:
    The love that has no hope of being loved.

(Borges, Jorge Luis. "Baruch Spinoza" [from The Unending Rose], translation by Willis Barnstone, in Borges' Selected Poems, edited by Alexander Coleman - New York: Viking, 1999)


Borges
un'altra di Borges su Spinoza...


    SPINOZA


    Las traslúcidas manos del judío
    labran en la penumbra los cristales
    y la tarde que muere es miedo y frío.
    (Las tardes a las tardes son iguales.)

    Las manos y el espacio de jacinto
    que palidece en el confín del Ghetto
    casi no existen para el hombre quieto
    que está soñando un claro laberinto.

    No lo turba la fama, ese reflejo
    de sueños en el sueño de otro espejo,
    ni el temeroso amor de las doncellas.

    Libre de la metáfora y del mito
    labra un arduo cristal: el infinito
    mapa de Aquel que es todas Sus estrellas.

Baruch Spinoza, incisione

    Le traslucide mani dell'ebreo
    sfaccettano nella penombra i cristalli
    e la sera che muore è paura e freddo.
    (Le sere alle sere sono uguali).

    Le mani e lo spazio di giacinto
    che impallidisce sul confine del Ghetto
    quasi non esistono per l'uomo quieto
    che sta sognando un chiaro labirinto.

    Non lo turba la fama, quel riflesso
    di sogni nel sogno di un altro specchio,
    né il timoroso amore delle fanciulle.

    Libero dalla metafora e dal mito
    sfaccetta un arduo cristallo: l'infinita
    Mappa di Colui che è tutte le Sue stelle.


Jorge Luis Borges

    The Jew's hands, translucent in the dusk,
    polish the lenses time and again.
    The dying afternoon is fear, is
    cold, and all afternoons are the same.
    The hands and the hyacinth-blue air
    that whitens at the Ghetto edges
    do not quite exist for this silent
    man who conjures up a clear labyrinth—
    undisturbed by fame, that reflection
    of dreams in the dream of another
    mirror, nor by maidens' timid love.
    Free of metaphor and myth, he grinds
    a stubborn crystal: the infinite
    map of the One who is all His stars.

(translated by Richard Howard, César Rennert)

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SOURCE: autodidact project

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3 Commenti:

A 23/6/11 00:17, Anonymous Anonimo commenta così...

Complimenti, un blog bellissimo.

 
A 25/8/19 10:28, Blogger avebft@gmail.com commenta così...

bello, grazie
ogni giorno abbiamo bisogno di una boccata d'ossigeno che ci sollevi l'anima,
grazie eva

 
A 25/8/19 14:53, Blogger daubmir commenta così...

@eva => Belle parole, vere. Grazie.
La mia anima dovrebbe fare flessioni continue per tenersi in esercizio e non intorpidirsi...e allora scrivo, scrivo, scrivo....
E' un po' che non curo questo mio vecchio blog. Visita questi recenti, invece:

~ Kinkatso & Co.
~ "Vivi nascosto"

 

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