~ Due poesie di Francesco Petrarca
PASSA LA NAVE MIA COLMA D'OBLIO
Passa la nave mia colma d'oblio
per aspro mare, a mezza notte, il verno,
enfra Scilla e Cariddi; ed al governo
siede'l signore, anzi'l nimico mio;
a ciascun remo un penser pronto e rio
che la tempesta e'l fin par ch'abbi a scherno;
la vela rompe un vento umido, eterno
di sospir', di speranze e di desio;
pioggia di lagrimar, nebbia di sdegni
bagna e rallenta le già stanche sarte,
che son d'error con ignoranza attorto.
Celansi i duo mei dolci usati segni;
morta fra l'onde è la ragion e l'arte:
tal ch'incomincio a desperar del porto.
Pace non trovo e non ho da far guerra,
e temo e spero; ed ardo e son un ghiaccio;
e volo sopra 'l cielo e giaccio in terra;
e nulla stringo, e tutto 'l mondo abbraccio.
Tal m'ha in pregion, che non m'apre né serra,
né per suo mi riten né scioglie il laccio;
e non m'ancide Amore e non mi sferra,
né mi vuol vivo né mi trae d'impaccio.
Veggio senza occhi e non ho lingua e grido;
e bramo di perir e cheggio aita;
ed ho in odio me stesso ed amo altrui.
Pascomi di dolor, piangendo rido;
egualmente mi spiace morte e vita;
in questo stato son, Donna, per voi.
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