~ Essere Umano, Essere Divino

MISTERO DELLA NATURA, DELL'INDIVIDUO E DELLA SCISSIONE

La storia della mente umana affonda le sue radici nel mistero dove la natura si manifesta, fuori della scissione delle scienze, come destino dell'esistente e memoria della materia. La creatività procede appaiata con il mistero e il pensiero creativo non è nient'altro che il destino dell'esistente che assume la fatalità come causa e il mistero come forma. L'uomo omerico aveva proiettato negli dei il senso della sua esistenza, la divinità era per l'uomo una presenza naturale e costante, gli dei erano evidenti e naturali, appartenevano all'ordine naturale del cosmo e psiché non si riferisce alla vita della coscienza o agli aspetti cognitivi della mente ma solo a ciò che presiede all'animazione biologica delle membra. L'uomo greco aveva rivelato la sua esperienza del destino attraverso molteplici figure simboliche: le Erinni-Eumenidi -- Nemesis, Adrastea, Ilizia; le Moire -- Cloto, Lachesi e Atropo --; il Daimon.


Bouguerau: Oreste e le Furie

Il simbolo è ciò che rivela il mistero naturale e la natura misteriosa, nell'Iliade, Zeus tiene la bilancia, il destino determina quale piatto scenda e quale salga, nascere e morire non è nelle nostre mani, non dipende da noi e nell'Odissea le donne tessono, si dedicano alla filatura che Omero considera una attività divina. La donna è la grande tessitrice della vita, il grembo materno custodisce il destino biologico. Le Dee donne custodiscono il mistero naturale: Demetra, Persefone, Artemide, Era, Afrodite, Atena. Nella poesia epica l'uomo è carico di phatos, di meraviglia, di fronte all'universo e alla natura.

Nella poesia lirica (Saffo, Archiloco, Alceo, Stesicoro) il mistero naturale diventa il mistero dell'amore-passione che prende l'uomo e lo immerge nella potenza della tempesta, nella lirica il pathos è rivolto alla natura interiore dell'uomo e trova adeguata espressione nel ritmo di musica, canto e metrica. Nella storia umana la lirica rappresenta il miracolo dell'autoformazione dell'interiorità. La filosofia pre-socratica, aristotelica e la tragedia (Eschilo, Sofocle, Euripide) mostrano la frattura, la scissione tra l'ente e il suo essere, il particolare e l'universale, la dimensione esistenziale e quella concettuale-astratta dell'uomo. La Tragedia è mimesi di un'azione e purificazione-catarsi dell'anima dalle passioni (Aristotele).

Nella mimesi drammatica l'uomo rivela l'essere nel suo culmine, la tragedia sta nell'esistenza vista nel suo acmè (azione decisiva). [Drama dal verbo greco "Drao" che significa fare nel senso specifico di decidere, una scelta-azione effettuata dall'uomo non in mano agli dei].

In Socrate e nei tragici il "Drao"- l'agire dell'uomo si manifesta al vertice della sua decisione e della sua scelta individuale. In Aristotele invece l'elaborazione non riguarda il centro dell'esperienza esistenziale, ma si riferisce al fare-agire come "Poieo" e "Prasso": Poieo significa fare rispetto all'oggetto, una costruzione produzione, il fare della tecnica, Prasso significa un fare che sottolinea il proposito iniziale e la messa in atto, il fare della politica. Il mistero come differenza ontologica, come cesura tra l'ente e il suo essere è tragedia: dolore, angoscia, nulla, morte, tutto è destinato a finire e a divenire inconsistente. Nella grecia classica la filosofia ha dato una lettura concettuale di questa scissione, mentre la tragedia ne ha fatto una lettura esistenziale, esse nascono come farmacon-medicina al dolore dell'umanità, come antidoti alla morte e alla condanna dell'uomo al nulla, ad essere ni-ente.

Riflettere sul mistero e sul destino significa confrontarsi sempre con le domande fondamentali della filosofia:

Cos'è l'essere umano?

Cos'è l'essere divino?


Anche la psicologia e la psicoanalisi si misurano costantemente con queste domande, sul terreno dell'esperienza e con un lessico diverso da quello adoperato dai filosofi. Essere uomini, vuol dire essere esposti a una sete e a una fame che mai saranno definitivamente placate, significa essere creature ferite in nuce, ontologicamente scisse, alla continua ricerca del nostro altro immaginale, della nostra metà che non sarà mai un essere in carne ed ossa, ma forse solo la nostra controparte inconscia, che pur con tutti gli sforzi di venire alla luce, resterà sempre in parte nell'ombra.

Ciò che desideriamo in realtà non esiste se non nella dimensione del desiderio e della nostalgia.





Ma concludiamo ora con un breve brano di Desmond Morris, da me tradotto dall'originale inglese dal suo libro THE NAKED EYE (L'occhio nudo), e che riassume in maniera stupenda la continua ricerca dell'uomo...

The Eye of God - Helix Nebula, NASAL’OCCHIO NUDO


Ci sono molti meravigliosi e differenti piaceri disponibili per tutti coloro che vivono su questo piccolo pianeta e che riescono a mantenere un occhio inquisitivo, un puro stato di stupore e sense of humour. È vero che il processo di invecchiamento comprende sempre un aumento del pensare rigidamente, dell’intrattenere opinioni irremovibili e attitudini testarde. Sebbene non si riesca a sconfiggere l’invecchiamento fisico e a rimanere giovani di corpo, si può però fare molto per rimanere giovani di mente. Il trucco è NON SMETTERE MAI DI FARE DOMANDE e non smettere mai di esplorare, che siano posti nuovi o idee nuove. Ti sentirai anche meglio se arriverai a svolgere almeno un’azione totalmente eccentrica al giorno, per quanto piccola. Quasi tutte le grandi scoperte fatte dal genere umano sono scaturite dallo sfruttare un incidente fortunato. Ma non avrai mai la possibiltà di imbatterti in tale incidente se la tua vita è troppo ben organizzata e dominata dalla routine. La ricerca di novità non può garantirti eccitanti scoperte, ma puoi star ben certo che senza di essa non ce ne saranno mai.

E per favore non cascare nella trappola propagandistica che ti dice che elevate abilità tecniche sono necessarie per scoprire i misteri dell’universo. È vero che in certi campi specialistici tali abilità sono necessarie, ma è pure stupendo come tanto sia già là che attende di esser scoperto, semplicemente usando l’occhio nudo.


THE NAKED EYE

There are many wonderfully varied pleasures available to anyone living on this small planet who manages to maintain an inquisitive eye, a childlike wonder and a sense of humour. It is true that the ageing process always involves an increase in rigid thinking, in firmly held opinions and in hardened attitudes. But although we cannot defeat physical ageing to remain young in body, we can do a great deal to stay young in mind. The trick is to NEVER STOP ASKING QUESTIONS and never stop exploring, whether it be new places or new ideas. And it helps to perform at least one perversely eccentric act each day, no matter how small. Nearly all the great discoveries made by mankind have come from exploiting a lucky accident. But you stand no chance of encountering such an accident if your life is too neatly organized and routine-dominated. A search for novelty cannot guarantee exciting discoveries, but you can be certain that without it there will be none.

And please don’t fall for that propaganda about requiring advanced technical skills in order to be able to unravel the mysteries of the universe. It is true that in some specialist fields they are essential, but it is amazing how much is sitting out there, just waiting to be discovered, simply by using the naked eye.


(Desmond Morris, The Naked Eye / L’occhio nudo -- 2001)



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