~ Ludovico Ariosto

SE SENZA FIN SOL LE CAGIONI CH'IO V'AMI
    Ariosto
    Se senza fin sol le cagioni ch'io v'ami
    E sempre di voi pensi, e in voi sospiri;
    come volete oimè, ch'io non ritiri,
    e senza fin d'essere con voi non brami?
    Son la fronte, le ciglia e quei legami
    Del mio cor, aurei crini, a quei zaffiri
    Dè bè vostr'occhi, e loro soavi giri,
    Donna, per trarmi a voi tutti esca ed ami.
    Son di coralli, perle, avorio e latte,
    di che fur labbra, denti, seno e gola,
    a le forme degli angeli ritratte:
    son del gir, de lo star, d'ogni parola,
    d'ogni sguardo soave in somma fatte
    le reti onde a intricarsi il mio cor vola.


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