ANTICHE DEDICHE
YOURCENAR
Abiamo perso la sacralità dell'amore,
Maithuma indu,
legami sensuali, rapporti quotidiani,
sentirsi insieme, disordine e pericolo:
bellezza degli oggetti lentamente distrutti.
Ciascuno lascia una scia, una cicatrice,
ma forse bisogna amare la solitudine
per non sentirsi soli.
~ ~ ~ ~ ~
HAYLEY
Tu rappresenti i miei sogni,
sogni di fanciulla,
sogni di bimba,
rosea luce
di una mente che si oscura,
unica ancora
di una vita che fugge.
(1966)
POESIE SCELTE Velletri 1988 - 1993
Ma la terra con cui hai diviso il freddo mai più potrai fare a meno di amarla. ~Vladimir Majakovskij
TI DONO LA MAGIA DELL'ASSENZA PERCHÉ DENTRO DI TE TU MI POSSA CERCARE.
* * *
Stretta era in un pugno la tua mano Ed io volevo baciarne il palmo, le dita.
Perdersi in ogni sentiero chiedevano le mie labbra.
Non ignoro la guerra So la fatica del rivestire le pesanti armi, il gelo del metallo aspro sulla pelle nuda intiepidita dal sole.
Non tra le fertili zolle, ma nelle polverose terre crescono più resistenti le radici.
(08/03/1990)
* * *
Non bastone per sostenere il mio corpo oscillante
Non cesso per vomitare le mie angosce
Non bersaglio ove centrare i miei sputi
Non umido prato ove rotolando io possa rinfrescare la mia divinità
Non colto cenacolo per stuzzicare i miei pensieri
Non cibo per saziare la mia fame
Non simbolo per mantenere la tensione di un sogno
Non pienezza per sfuggire i miei vuoti
Non compagna di strada per quietare la mia solitudine
Non questo, non quello, non altro.
Soltanto "non"
Per essere per lasciarti essere.
E, spesso, il dolore della tua voce lontana.
(03/05/1990)
* * *
Le mie parole come sperma bagnano il tuo silenzio
Vioente e tenere le mie spiegazioni aggrediscono la verginità arida e guerriera di cui ti ammanti
Gioco delle parti a cui non mi voglio sottrarre
Umido e aspro il tuo silenzio penetra le mie parole
Strappa via spiegazioni verbose inutili vesti
Ormai nudo il mio corpo si appropria di nuovi linguaggi
E tu, amica mia, con la tua assenza mi sei accanto.
(20/06/1990)
* * *
Ridi, ridi con me.
Per la dolcezza imbavagliata per le grida taciute per le carezze abortite
Ridi, ridi con me.
Per l'estraeneità esibita per il tempo mancato per l'emotività violentata
Ridi, ridi con me.
Per questo amore strappato per le mani rimaste affamate per il buon senso comune per esserci arrese
Ridi, ridi con me.
E sia la nostra risata un orgasmo blasfemo celebrato davanti a tutti.
(26/06/1990)
* * *
Non parlare anch'io tacerò
Congiungi con il mio il palmo della tua mano
Riaffioreranno antichi linguaggi
Solchi e montagne, sentieri e valli di universi distinti costruiranno per un attimo una geografia comune
Sapranno riconoscersi due storie senza confondersi l'una nell'altra
Poi tu ed io, saremo chiamate altrove
Ora, nella tua solitudine affollata, poniti in ascolto: incise nella tua carne le mie asperità selvagge e i miei campi coltivati.
Nessuno, ormai, potrà cancellare.
(23/09/1990)
* * *
Raccolgo una ad una le pietre della nostra storia
Macigni ove schianta e frantuma cieca la mia dolcezza
Inalzerò il muro delle mie difese sino a rendere estraneo il tuo volto vuota la tua voce infide le tue carezze
Strapperò dalle labbra ogni parola
Farò sordo il mio silenzio
A queste mani affamate e ribelli io saprò togliere ogni memoria.
(12/11/1990)
* * *
Soror
Sorella, perché proprio in me cercasti l'evasione?
Ho sentito le tue mani tenere e rabbiose scavare cieche nella mia carne
Un'uscita cercavi un'uscita
Inutile affanno, riflessa nelle mie pareti solo la tua immagine.
(26/11/1990)
* * *
Toglierò voce alle mie parole
Spalancherò i miei occhi per lasciarti entrare
Alle labbra inquiete affiderò la mia dolcezza, alle mani l'incerta forza
Scandaglierò il silenzio, malia ed abisso, ed imparerò ad accoglierti.
(02/09/1993)
[...continua...]
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